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La pandemia da COVID-19 ha sollevato una serie di quesiti in merito alla sicurezza dei sistemi di ventilazione residenziali: diffondono la malattia o aiutano a contrastarla? Di seguito spieghiamo come la soluzione giusta riduce i rischi di diffusione di virus e batteri nell'aria.
Dopo l'epidemia di COVID-19, si è parlato molto di più della sicurezza dei sistemi di ventilazione residenziale e si sono fatte molte illazioni...
I virus si possono diffondere attraverso i sistemi di ventilazione di un edificio?
È più sicuro tenere le finestre o le porte aperte anziché utilizzare questi sistemi?
La ventilazione residenziale aumenta il rischio di contrarre malattie infettive?
Si tratta di interrogativi che vengono sollevati non solo dai proprietari e dagli amministratori di condominio, ma anche, tra gli altri, da agenti immobiliari, installatori, imprenditori edili che chiedono di essere rassicurati in merito all'utilizzo di questi sistemi.
Di seguito spieghiamo il motivo per cui una soluzione di ventilazione adeguata, che prevede l'utilizzo di aria di rinnovo con recupero di calore, non solo limita la diffusione di malattie come COVID-19, ma ne riduce addirittura il rischio.
COVID-19 e la trasmissione in ambienti chiusi
È del tutto comprensibile la preoccupazione relativa alla potenziale diffusione di COVID-19 attraverso i sistemi di ventilazione, in ragione della maggiore possibilità di trasmissione dell'infezione in ambienti chiusi.
Uno studio condotto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità su 318 focolai scoppiati in Cina ha mostrato che 317 si sono sviluppati in ambienti chiusi. Considerando anche che molti istituti nazionali di sanità invitano a restare in casa per limitare la diffusione del virus, è chiaro che dati come questi possono risultare allarmanti.
Secondo altri studi condotti a livello mondiale, la scarsa ventilazione degli ambienti chiusi è responsabile dell'aumento della trasmissione di varie malattie respiratorie, tra cui l'influenza, la tubercolosi e i rinovirus.
È comprensibile dunque che, con l'aumento del rischio di contrarre COVID-19 e altre malattie respiratorie al chiuso, ci si interroghi sulla possibilità che i sistemi di ventilazione possano accelerare la diffusione di virus e batteri. A maggior ragione se a imporre il ricorso a tali sistemi sono le normative in materia di riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di CO2.
Una ricerca effettuata da Eurovent ha tuttavia confermato che non sussistono prove tangibili che COVID-19 possa diffondersi attraverso i sistemi di ventilazione o di condizionamento dell'aria. È decisamente poco probabile che le goccioline contenenti il virus, sviluppatesi nel momento in cui un soggetto infetto starnutisce, tossisce o parla, possano venire aspirate e trasferite da tali sistemi all'interno di un edificio.
Tuttavia, la comparsa di questo virus ha dato luogo a un importante dibattito: la necessità di sistemi di ventilazione con aria di rinnovo rispetto a quelli che si limitano a ricircolare l'aria presente.
Ricircolo dell'aria: una soluzione di ventilazione poco sicura?
Molti sistemi di ventilazione sia tradizionali che moderni si basano sul costante ricircolo dell'aria presente in un ambiente interno. Negli edifici più datati questa soluzione si rendeva necessaria per massimizzare la capacità di recuperare il calore, riducendo al minimo il consumo di energia.
COVID-19 ha però sollevato delle perplessità in merito. Il ricircolo dell'aria viziata e stagnante, senza immissione di aria di rinnovo proveniente dall'esterno, favorisce la permanenza nell'atmosfera anche per ore di particelle generate da colpi di tosse e starnuti, aumentando il rischio di contagio per chiunque si trovi in casa.
A tal proposito la Federazione delle associazioni europee di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria (REHVA) ha prontamente invitato i tecnici a limitare il ricorso al ricircolo dell'aria negli edifici in cui si è verificato un focolaio di COVID-19.
In sostanza, le preoccupazioni relative alla diffusione di COVID-19 e di malattie analoghe hanno evidenziato l'importanza di ricorrere a sistemi che sostituiscano l'aria viziata all'interno di un ambiente con aria di rinnovo pulita proveniente dall'esterno. Questa considerazione è stata accolta con particolare favore dal nostro team Dantherm.
Per maggiori informazioni sulle questioni relative alla circolazione dell'aria, segnaliamo questo articolo di Justin Bere su RIBAJ.
Come riesce la ventilazione con aria di rinnovo a contrastare la diffusione delle malattie?
Un sistema di ventilazione con aria di rinnovo sostituisce l'aria presente in un ambiente immettendo contestualmente aria di rinnovo proveniente dall'esterno questo avviene senza contatto fra i due flussi: l'aria viziata e stagnante fuoriesce attraverso un canale, mentre l'aria di rinnovo pulita entra da un altro.
Il vantaggio principale delle soluzioni di ventilazione ad altissima efficienza di Dantherm che utilizzano questo sistema riguarda la totale assenza di contaminazione incrociata dell'aria all'interno dell'impianto. Tutta l'aria preesistente viene convogliata all'esterno e reintegrata da un flusso continuo di aria di rinnovo.
In questo modo un sistema di ventilazione interna come questo non favorisce la diffusione di malattie respiratorie come COVID-19 ma al contrario ne contrasta efficacemente la trasmissione mantenendo un flusso costante di aria di rinnovo nell'ambiente.
E che dire del recupero di calore? Se un tempo questo rappresentava il principale vantaggio di un sistema a tutto ricircolo, ora è perfettamente realizzabile anche con sistemi ad aria esterna: nelle unità Dantherm, ad esempio, anche se i flussi d'aria non entrano in contatto, l'energia termica contenuta nell'aria stagnante viene trasferita all'aria di rinnovo in ingresso.
Questo efficace recupero di calore consente di mantenere costante e piacevole la temperatura all'interno della stanza o dell'edificio, senza dover ricorrere a un sistema separato per riscaldare gli ambienti.
Le nostre unità di ventilazione compatte e versatili HCV 400 e HCC 2 si distinguono per l'efficienza del recupero di calore, con rendimenti fino al 96%, risultato importante che le pone entrambe ai vertici della classifica del Passive House Institute.
In aggiunta al calore, il nostro scambiatore di calore entalpico recupera l'energia termica e latente presente all'interno per mantenere costanti i livelli di umidità. Durante i mesi invernali, mantenere livelli di umidità elevati può rendere le abitazioni più confortevoli, mentre in estate il sistema può essere configurato in modo da ridurli.
Si tratta di un aspetto importante anche nell'ottica di limitare la diffusione di malattie come COVID-19: garantire un livello di umidità relativa costante compreso tra il 40 e il 60% dovrebbe aiutare a ridurre la diffusione di questo tipo di particelle nell'aria, assicurando comunque il comfort di chi vi abita.
Ma non è meglio aprire porte e finestre?
Se tenere aperte porte e finestre per favorire un flusso costante di aria di rinnovo all'interno dell'edificio può sembrare una soluzione efficace, in realtà contrasta con l'efficienza energetica, che è il motivo principale che ha portato i sistemi di ventilazione residenziale ad essere ampiamente diffusi in tutta Europa.
Con l'apertura di porte e finestre, gli impianti di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione sono sottoposti a un carico di lavoro e a un dispendio di energia maggiori che si rendono necessari al fine di ripristinare le condizioni di comfort quando porte e finestre verranno chiuse. È una soluzione estremamente inefficiente, che si traduce in un aumento dei costi legati all'energia per i proprietari nonché delle emissioni di CO2.
Proprio per questa ragione si assiste in tutta Europa a un inasprimento delle normative riguardanti la climatizzazione degli ambienti interni e noi non possiamo che esserne soddisfatti, sia nell'ottica del risparmio energetico che della sostenibilità ambientale.
In che modo Dantherm rende sicura ed efficiente la ventilazione residenziale?
Sebbene la pandemia da COVID-19 abbia rappresentato un momento di difficoltà e di sofferenza per molti, è stata un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di garantire un'adeguata e sana climatizzazione degli ambienti interni, una consapevolezza che noi di Dantherm Group ci auguriamo rimanga tale a lungo.
Nella fattispecie ha sottolineato l'importanza di una soluzione di ventilazione che introduca aria di rinnovo con recupero di calore e umidità rispetto a un sistema basato sul semplice ricircolo dell'aria. Tale approccio deve diventare la priorità per il futuro al fine di preservare la salute e il benessere dei residenti, oltre a garantire il risparmio energetico.
Le soluzioni di ventilazione Dantherm sono progettate pensando proprio a un futuro più sano e sostenibile. Le nostre unità versatili e altamente efficienti, come HCV 400 e HCC 2, consentono di progettare ambienti interni confortevoli, salubri e piacevoli per le persone che vi abitano e per gli edifici stessi.
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Modalità di raffreddamento estivo
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Facile da installare e calibrare
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