Come il raffrescamento evaporativo mantiene buoni livelli di CO2 negli impianti

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Approfondimenti Lavoratori

Con una maggiore enfasi rispetto al passato sul ruolo di una buona ventilazione nella protezione delle persone dalle infezioni trasmesse per via aerea, qui evidenziamo l'importanza del controllo dei livelli di CO2 e il motivo per cui i raffrescatori evaporativi di Biocool rendono tutto ciò molto più gestibile.

L'epidemia di COVID-19 ha cambiato la prospettiva in merito a ciò che è necessario fare al fine di limitare il rischio di diffusione delle malattie trasmesse per via aerea, soprattutto in ambienti chiusi.

Con il fatto che particelle contenenti batteri pericolosi o virus sono in grado di rimanere nell'aria di uno stesso ambiente per ore dopo aver tossito, starnutito o parlato, è di fondamentale importanza che l'aria fresca circoli con regolarità per sostituire l'aria stagnante e contaminata. E a questo proposito è essenziale una buona ventilazione.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato le sue linee guida che servono a garantire una buona ventilazione degli ambienti interni in tutti i tipi di edifici. Negli stabilimenti che ospitano contemporaneamente decine, se non centinaia di persone, in un solo ambiente, questa necessità si fa ancora più pressante. Se l'aria non viene cambiata di frequente con aria fresca proveniente dall'esterno, il rischio di contaminazione aumenta sensibilmente.

Tuttavia, al momento non esiste un modo preciso per misurare o tracciare le particelle di virus in un ambiente o in uno spazio chiuso. Come possiamo determinare se questi ambienti rappresentano un rischio per i lavoratori? Utilizzando un utile indicatore: l'anidride carbonica (CO2).

Di seguito spieghiamo perché la gestione dei livelli di CO2 è importante per ridurre al minimo il rischio di infezioni trasmesse per via aerea e come i sistemi di raffrescamento evaporativo di Biocool semplificano il controllo dei livelli di CO2 nel vostro stabilimento.

In che modo la CO2 indica un rischio di COVID e altre malattie?

Il livello di CO2 all'interno di un edificio è un forte indicatore della quantità dell'aria espirata dalle persone presenti nell'ambiente.

Come conseguenza del cambiamento climatico, la concentrazione di CO2 nell'atmosfera è di circa 412 ppm (parti per milione). In ambienti chiusi senza una buona ventilazione, maggiore è l'aria espirata dalle persone (in media una persona ne esala circa 1 kg al giorno), più alto sarà il valore PPM in quell'ambiente.

Le persone espirano CO2 e contemporaneamente particelle e goccioline che possono contenere batteri o virus, tra cui il COVID-19. Pertanto, è possibile dedurre che più CO2 è presente in un ambiente, più particelle si trovano nella stessa atmosfera, potenzialmente in grado di infettare altre persone.

Si immagini un'auto senza ventilazione con due persone a bordo. Trascorsi 10 minuti all'interno dell'auto ci saranno circa 4.000 ppm di CO2. Ciò significa che circa il 10% dell'aria inspirata sarà già stato espirato da una delle due persone presenti nell'auto.

Di conseguenza, se una di queste due è affetta da COVID, il rischio di contrarre il COVID crescerà esponenzialmente. Dopo 30 minuti il rischio di infezione sarà del 30%, dopo un'ora del 71%.

Si porti questo esempio in uno stabilimento di produzione occupato da decine di persone. Se la ventilazione è scarsa o nulla, il livello percentuale di CO2 nell'atmosfera crescerà molto velocemente e di conseguenza aumenterà il rischio di contaminazione da malattie trasmesse dall'aria.

Uno studio del 2019 su un'epidemia di tubercolosi scoppiata alla Taipei University di Taiwan sottolinea ancora meglio la questione: la scarsa ventilazione ha fatto sì che i livelli di CO2 si avvicinassero a 3.000 ppm. Quando questo valore è stato ridotto a circa 600 ppm, si è riusciti a contenere l'epidemia.

In sintesi, i livelli di CO2 possono fungere da "campanello d'allarme" per il COVID e altre infezioni trasmesse per via aerea: più alto è il livello di CO2, maggiore è il rischio che queste infezioni rimangano nell'atmosfera.

I rischi di livelli eccessivi di CO2

Come evidenziato, livelli eccessivi di CO2 costituiscono un forte indicatore che un'area è a rischio di diffusione di malattie trasmissibili per via aerea. Per questo motivo diversi Paesi, tra cui Germania, Canada e Regno Unito, hanno introdotto il monitoraggio della CO2 nelle loro linee guida per determinare l'adeguato livello di ventilazione degli edifici.

Mentre la quantità raccomandata di CO2 nell'aria varia a seconda delle normative locali, molti considerano che qualsiasi valore inferiore a 1.000 ppm sia un buon livello a cui tendere per minimizzare i rischi di diffusione del COVID, tenendo conto dei limiti legati all'introduzione costante di aria fresca in un ambiente chiuso.

Tuttavia il controllo dei livelli di CO2 non è importante solo come mezzo per ridurre la diffusione di infezioni trasmesse per via aerea, ma un eccesso di CO 2 nell'atmosfera è pericoloso di per sé. Se un'area scarsamente ventilata consente un aumento significativo dei livelli di CO2, ciò può danneggiare la salute, il benessere e il rendimento dei lavoratori in diversi modi:

  • Mal di testa

  • Capogiri

  • Fatica

  • Sonnolenza

  • Perdita di concentrazione

  • Problemi respiratori

  • Aumento della frequenza cardiaca

  • Nausea

Elevati livelli di CO2 possono quindi causare malessere dei dipendenti sul luogo di lavoro, influenzandone negativamente la salute e le prestazioni e di conseguenza danneggiare la produttività dell'intera azienda.

Una buona ventilazione è uno dei nostri maggiori alleati nella lotta contro elevati livelli di CO2 e la diffusione di malattie infettive. Mentre la riduzione del numero di persone presenti in spazi interni può anche limitare la quantità di CO2 che viene esalata, nella maggior parte dei casi essa incide sulla produttività della vostra azienda. Questo problema può essere risolto con l'introduzione di una ventilazione efficiente.

Come i raffrescatori evaporativi di Biocool contrastano i livelli di CO2

I raffrescatori evaporativi di Biocool non si limitano a mantenere livelli di temperatura e umidità confortevoli all'interno di uno stabilimento o in ambienti simili. Hanno inoltre un impatto decisivo sulla ventilazione dell'ambiente e mantengono l'aria buona e salubre.

Il nostro esclusivo sistema di bioclimatizzazione rinnova l'aria all'interno della vostra struttura immettendo aria completamente filtrata dall'esterno. Questa aria fresca e rinnovata aiuta a mantenere sicura la qualità dell'aria all'interno dell'edificio, proteggendo il benessere e assicurando il rispetto delle normative.

Le unità di Biocool raggiungono questo obiettivo utilizzando come indicatore i livelli di CO2, secondo quanto raccomandato dagli esperti di tutto il mondo nella lotta contro le malattie infettive come il COVID-19. Grazie al nostro avanzato controller Smart City Cooler, è possibile regolare i parametri di ventilazione dei vostri raffrescatori evaporativi per mantenere la quantità di CO2 all'interno dell'edificio a un livello sicuro e appropriato.

Ciò garantisce che l'aria che le persone respirano sia rinnovata e salubre, mentre l'aria stantia e viziata viene indirizzata all'esterno, limitando la presenza di particelle infette e impedendo che i livelli di CO2 raggiungano soglie tali da essere dannose per i dipendenti.

Grazie allo Smart City Cooler, potete anche:

  • Controllare fino a 10 raffrescatori evaporativi di Biocool contemporaneamente, effettuando regolazioni sia su base singola che combinata

  • Monitorare e gestire la temperatura, l'umidità e la qualità dell'aria nel vostro ambiente, in modo manuale o automatico in base ai parametri impostati

  • Identificare i guasti di manutenzione nelle singole unità e l'origine, minimizzando i tempi di manutenzione e riparazione

  • Registrare lo storico dei sensori e le ore di funzionamento

Inoltre, i nostri raffrescatori evaporativi giocano un ruolo nel contrastare i crescenti livelli di CO2 in tutta l'atmosfera. Trattandosi di una forma di raffrescamento completamente naturale, senza l'impiego di gas refrigeranti che danneggiano lo strato di ozono, le nostre soluzioni non emettono tonnellate di CO2 come i condizionatori d'aria tradizionali.

Inoltre, rispetto ai tradizionali impianti di condizionamento dell'aria, il basso consumo energetico del raffrescamento evaporativo si traduce in un grande risparmio economico e di spesa energetica complessiva, mantenendo bassi i costi di esercizio e contribuendo enormemente a ridurre la quantità di CO2 immessa nell'atmosfera.

Limitare la CO2 negli edifici

La necessità di limitare la quantità di CO2 negli stabilimenti ha sempre avuto un'importanza cruciale per proteggere il benessere e il comfort dei lavoratori. Tuttavia, a causa della pandemia di COVID e del rapporto tra CO2 e il rischio di contaminazione, è fondamentale disporre di un sistema che gestisca attivamente i livelli di CO2 nel vostro edificio.

In tal senso i raffrescatori evaporativi di Biocool possono fare la differenza. Per saperne di più sugli incredibili vantaggi offerti da queste soluzioni rispetto ai tradizionali sistemi di condizionamento dell'aria, contattate oggi stesso i nostri esperti.

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