Come individuare le esigenze di ventilazione di una Passive House
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Un sistema di ventilazione residenziale monitora costantemente l'umidità dell'aria all'interno dell'abitazione e regola automaticamente la ventilazione affinché la qualità dell'aria risulti ottimale. Inoltre, fino al 96% del calore dell'aria espulsa dalla cucina, dal soggiorno e dal bagno viene riutilizzato per riscaldare l'aria di mandata, garantendo una temperatura gradevole con un consumo di energia minimo. In questo modo si rinnova l'aria e si garantisce un clima confortevole all'interno. Questo articolo spiega a grandi linee come interpretiamo lo standard della Passive House al fine di individuare il sistema più adatto a ciascun progetto.
Una Passive House richiede l'impiego di sistemi di ventilazione dotati di recupero di calore, poiché in caso contrario verrebbe sprecata ogni anno molta più energia di quella che una Passive House effettivamente utilizza per il riscaldamento. A parità di ricambio d'aria, un'unità di ventilazione senza recupero di calore perde circa 24 kWh/(m²yr), laddove il fabbisogno massimo per il riscaldamento degli ambienti è di soli 15 kWh/(m²yr).
Di conseguenza, una Passive House richiede sistemi di ventilazione caratterizzati da un'efficienza nel recupero di calore di almeno il 75% e da un consumo energetico non superiore a 0,45 Wh/m³ del volume d'aria convogliato. Inoltre, il livello sonoro dei sistemi di ventilazione non deve superare i 25 dB nella zona giorno e i 35 dB nel locale dedicato al sistema di ventilazione. Per questo è indispensabile un attento dimensionamento dei canali nonché l'installazione di silenziatori.
Dimensioni e portate
Il Manuale del Ventilation Final Protocol Worksheet, fornito con il Passive House Planning Package (PHPP), riporta le portate d'aria richieste in un sistema Passive House. Il criterio è che quando il sistema di ventilazione è in funzione, la quantità di aria di mandata e quella di aria estratta devono essere bilanciate.
L'aria di mandata è impostata al valore di 30 m3/h per persona, stimato in base al numero effettivo di persone che si prevede vivano nella casa, anziché il valore predefinito di 35 m2/persona previsto dal PHPP. Per le abitazioni che ospitano un numero limitato di persone (>40 m2/ persona) la portata d'aria ideale è di 0,3 ACH (ricambi d'aria all'ora). Questo dato fornisce la portata d'aria standard, di solito impostata come la velocità media del ventilatore. Le portate di aria estratta si riferiscono normalmente ai locali umidi: 60 m3/h per le cucine, 40 m3/h per i bagni/le lavanderie e 20 m3/h per i servizi igienici.
La portata totale di aria estratta è di solito superiore a quella dell'aria di mandata. Per ovviare a ciò, è sufficiente azionare i due ventilatori alla massima velocità quando la cucina o il bagno lo richiedono. La portata "boost" di progetto corrisponde alla portata "standard" +30% o alla portata totale di aria estratta, a seconda di quale sia il valore più alto.
Differenti sono i calcoli del PHPP sulla portata nominale. Il PHPP definisce innanzitutto la portata massima come la più alta tra le portate di mandata ed estrazione calcolate in precedenza, e quindi definisce la portata standard nella misura del 77% di tale dato. In altre parole, per le abitazioni ad alta densità abitativa la portata per persona è inferiore a 30 m3/h, mentre nelle abitazioni con più stanze da bagno la portata per persona risulta più alta.
È consigliabile rispettare il valore della portata standard di 30 m3/h/persona e adeguare le portate di aria estratta verso l'alto o verso il basso per ottenere un incremento del 30-40%, sempre nel rispetto delle normative locali.
Per stabilire la portata d'aria in ogni stanza, il criterio di base prevede di garantire una mandata per la camera da letto di almeno 15 m3/h/persona, riservando il resto alla zona giorno.
A seconda della disposizione degli ambienti, le sale da pranzo spesso non necessitano di una mandata dedicata potendo contare sull'aria che passa attraverso la cucina. Le portate d'aria estratta sono definite in base al tipo di ambiente, ma devono essere ridotte proporzionalmente dalla portata boost a quella standard per garantire che le portate di aria di mandata ed estratta rimangano bilanciate.
Dantherm ritiene che lo standard Passive House sia adeguato perché le unità di ventilazione residenziale con recupero di calore garantiscono un flusso di aria di rinnovo significativamente più elevato nelle camere da letto e nelle zone giorno. Lo standard Passive House diminuisce anche il rischio di eccessiva deumidificazione in inverno. Inoltre, il modello Passive House consente di ridurre la velocità del ventilatore, in genere del 30% rispetto allo standard, l'ideale quando non ci sono persone in casa.
Si applica il requisito più elevato
In generale, la portata d'aria di mandata e di estrazione devono essere bilanciate. Per questo motivo il valore più alto determina la portata necessaria al sistema di ventilazione.
Un sistema di ventilazione ha una resa massima. È fondamentale scegliere un sistema adatto alle esigenze specifiche. Se si sceglie un sistema che è in grado di fornire solo la quantità minima di aria di mandata/estrazione alle massime prestazioni, si rischia di avere un sistema poco potente che utilizza una quantità di energia non adeguata e che per giunta si rivela più rumoroso del necessario.
Requisiti acustici per la ventilazione residenziale
Passive House richiede che il rumore emesso dagli impianti meccanici, compresi i sistemi di ventilazione, sia inferiore a 25 dB nelle zone giorno e a 35 dB nel locale adibito all'impianto di ventilazione.
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